Molti lo considerano un sopravvissuto. Il Tazzelenghe, un tempo molto in voga in Friuli, ha rischiato l'oblio e l'estinzione; salvato dal destino, quando rimasero solo pochi impianti abbandonati a fare più ombra che uva, venne recuperato da alcuni appassionati viticoltori, che ne hanno ripreso la produzione salvandolo dalla scomparsa.
Tra i moltissimi vitigni che un tempo erano sparsi tra le colline Friulane, il Tazzelenghe è dunque uno tra i pochissimi sopravvissuti e, negli ultimi anni, sta meritatamente ritornando all'antica fama. Arcania è impegnata da anni nel recupero di questa eccellenza e nell'evangelizzazione tra gli esperti della zona. Pochi infatti hanno avuto il privilegio di assaporarlo. La produzione è limitatissima, pochissime aziende agricole in pochissimi ettari dedicati, che ad oggi si possono quasi contare su una mano.
Si hanno notizie certe sul Tazzelenghe solo a partire dall'Ottocento, ma certamente esisteva da moltissimo tempo data la diffusione in varie aree del Friuli, prima del suo "Medioevo"; questo autoctono rappresenta quindi un pezzo di storia friulana e, nelle ristrette cerchie degli estimatori, è finalmente tornato alle antiche glorie.
Un vitigno dalla difficile coltivazione; solo poche aree sono adatte per ottenere risultati eccellenti e si distribuiscono nelle colline in alcune zone tra Buttrio, Manzano, Rosazzo e Cividale, in provincia di Udine. La resa è tenuta piuttosto bassa e la coltivazione deve essere seguita con dedizione e costanza. E' quindi un vitigno speciale, resistente alle malattie crittogamiche, e, in maturazione, alle frequenti piogge grazie ad una resistente buccia pruinosa.
La pianta del Tazzelenghe appartiene al gruppo delle Corbine Comuni; il grappolo è di medie dimensione mentre gli acini, sferici leggermente schiacciati, hanno un colore blu-nero ed una buccia consistente. La polpa è
acidula e leggermente dolce. In autunno assume un colore tendente al rosso.
Il Tazzelenghe, vinificato in purezza, permette di ottenere un vino prestigioso che richiede invecchiamento data l'altissima concentrazione di tannini, esaltata allungando il tempo di macerazione. Da qui deriva il suo inconfondibile carattere, deciso e tannico ma che col tempo sa ammorbidirsi fino a trovare l'equilibrio giusto.
I viticoltori che si dedicano con dedizione al recupero e alla diffusione di questo vino, possono avvalersi spesso di una produzione di poche centinaia (o talvolta decine) di bottiglie. Il Tazzelenghe generalmente si trova solo nelle migliori e più fornite enoteche e nelle cantine degli appassionati più devoti.